QUASI TUTTO GIÀ VISTO

Vittorie nette, polemiche, ribaltoni e assenze
La giornata corta, si fa sunto del torneo

Sembra un bignamino del VBN2019 quello che va in scena in questo Martedì 18/6. Infatti concentra al suo interno un pout-pourrì di casistiche cui abbiamo già assistito nelle scorse due settimane, e ce li spiattella uno dopo l’altro. Abbiamo in primis un immancabile vittoria a tavolino. Infatti la selezione regionale, ancora alacremente al lavoro fuori Torino, scippa Cannata di un’altra partita; o meglio, scippa gli Avengers:start the game di un altro Game. Sì perchè arbitro, e avversari per la seconda volta si presentano per un nulla di fatto, con parziale scorno lenito soltanto dai 3punti “a babbo morto”, che però ora insinuano anche il dubbio sulla legittimità della classifica (visto che solo 2 gare su 4, sono state disputate sinora). Oltre il telo, invece, ecco riproporsi la diatriba arbitrale. É vero, è uno degli sport più amati dagli italiani la discussione, ma mettendoci nei panni del direttore di gara, che pur formato e bene o male competente, un set dopo l’altro, ad ogni scambio riceve una richiesta da destra o da mancina. Se è un santo, cercherà di mediare, ma fino a un certo punto è anche lecito lamentarsi. Peraltro, il gioco così spezzettato tra All Scars e Non c’è Trippa per Mario, rovina quella che poteva essere sicuramente una bella gara sotto il piano agonistico, e di classifica, dato che il gironeG è uno dei più aperti dal lato della qualificazione. Bogotà e soci intascano il 1°, con i sei della Martinelli che recriminano, ma poi commettono errori marchiani. Il 2° sembra esserci una ripresa dell’All Scars, ma le giocate sporche di Bresca fanno un po’ la differenza, e il raddoppio è questione di poche lunghezze. Nel 3° non cambia il copione, se non per il fatto che anche il Non c’è Trippa si fa fuorviare, e nel far caciara, spreca troppo, fino al tiraccio di Bresca che concede il set della bandiera agli avversari. Dunque, 1ªpiazza in coabitazione, momentaneamente, con vantaggio dello scontro diretto per Bogotà e compagni, ma tutto è ancora da decidere. Alle 21.15, poi, ecco il tema del sestetto forte, che ricorre in Coma Vigile-i Panchinari. Giacummo, segue i dettami lasciati dall’assente Rossi, e parte con Terzi in campo assieme alla Scarano. L’intesa sulla dorsale NHV, regge per tutto il 1°set, che già si spacca a metà. Dunque, non senza qualche rischioso rilassamento, il Coma Vigile controlla il ritorno de i Panchinari, e vince. Quindi, qualche cambio, e soprattutto la reazione da parte di Argirò e i suoi, dà luogo ad un 2°set che è prettamente di marca panchinara. Tuttavia è il già visto fuoco di paglia, spento dai muri al rientro dell’imponente Terzi e sui passaggi vincenti di Morino. Argirò cala, Furlan ci prova con un paio di recuperi, ma non basta, il Coma Vigile s’aggiudica il match, e accorcia proprio su i Panchinari, al momento ancora in testa. Invece un netto successo è, ça va sans dire, quello de gli Shottini. I sei dell’assente Manzone, travolgono pure l’Atletico al Bar, e confermano di essere la 2ªforza dietro la Bussola, giusto perchè il campo ha deciso che ci dovesse essere un vincitore in quel match. Il solito Bottero ovviamente fende la difesa, e anche la ricezione avversaria come un coltello nel burro, ed è un peccato poichè nelle scorse uscite i sei di Zanabria sembravano prendere fiducia, e aver trovato il giusto assetto in campo. Seferi, Dorno si danno il cambio mentre la Gianquinto abbozza sulla Barbaglia per tentare delle timide reazioni, che al massimo consentono 15punti nel 2°set. Ad un monologo, segue un botta e risposta, dunque, ma con una sola parte ad avere sempre ragione. É l’unica gara che si discosta un po’ dal solito schema, e sarà perchè c’è una squadra che non assomiglia a nessun’altra. Il Drink Team Perù affascina i tecnici, pone interrogativi, e fa parlare di sè per i risultati. Il team di Granda, infatti, del tutto anticonvenzionale, seppur l’attacco dell’uomo dal centro sia comunque cosa abbastanza frequente, si distingue soprattutto per una difesa esasperata. Il parallelo più simile è forse più col Calcio a 5: un mix di intensità, marcature strette, e coi limiti del nostro sport “possesso palla”. Infatti il Volleynabbirra, inizialmente pensa di poter interpretare il match come un qualsiasi altro nel quale l’avvesario focalizza il gioco su un solo attaccante. Viceversa, si deve scontrare con la cruda realtà: i peruviani sono disposti in campo con un ordine maniacale, sono agili e determinati a non far cadere nulla. Ciò si traduce in una ripetizione cadenzata delle azioni, finchè non interviene l’errore, e purtroppo per Giorcelli e compagni, la blanquirroja non ne commette quasi mai. Il sudore speso per riuscire ad andare ai vantaggi nel 1°parziale (peraltro poi vinto dal Drink Team), stronca nei successivi il Volleynabbirra, che purtroppo, sconsolato si deve rifugiare proprio nel nettare biondo per avere un po’ di sollievo dalla batosta. Perde a 12 e 13, ma paradossalmente non può recriminare: ha provato fino in fondo, ma la palla non è quasi mai andata giù al primo (quando non neanche al sesto..) scambio. Così Granda e compagni, sorridono e puntano la prossima avversaria da sfiancare. Oltre il telone, invece, il ritmo è decisamente più blando. I Fantastici dell’Everest e il Wario Volley Land optano per un po’ di “slow-volley”, che consente ai sei di Quaranta di allenare un po’ la fase gioco, e ai sei delle “vice” Boni e Tomaino, di testare qualche minima variante (sebbene la rosa sia limitata..). Certo si adagiano un po’ troppo i villains, e qualcosa la rischiano, ma i rossobiancoblù non vanno oltre quota 19, poi lasciano il successo agli avidi Warii, che possono coltivare ancora per il match contro i Pochi e neanche buoni, qualche mira di classifica. Dunque si chiude questo ripasso per sommi capi di quanto accaduto, e ci si può preparare per un’altra serata, nella quale ci auguriamo possa arrivare qualche colpo di scena in più, sempre al Lingotto, dove il Volley misto, è di casa.

T.a.g.M.A.