IT’A LONG WAY TO THE TOP

Nel PRO, 10set per definire la gara per l’ “oro”
Nell’AMA: facile “Villa Volley”, si stanca l’ “Italian’s Got Spritz”

Cantano bene gli AC/DC, quando dicono che per arrivare al punto più alto, bisogna macinare chilometri su chilometri. E nel tabellone PRO, non v’è nulla di più vero, poichè nelle due partite che decidono quale sarà il duello per la vittoria finale, le squadre devono farne di strada, prima di poter esultare per aver raggiunto l’obbiettivo. La prima maratona è corsa da “Bravoh!” e “Ti Va di Cucinare?”. Come accade in genere, i sei di Ariagno inizialmente soffrono, e vanno in svantaggio. Gli errori sono tanti, e Angeletti e compagni ne approfittano per un allungo. Sono però a poco a poco ripresi, ed i servizi errati aiutano l’ex- “Sanbe” a recuperare terreno. Tuttavia resta un margine sufficiente per il “Ti Va Di Cucinare?”, che gli consente d’andare sullo 0-1 con la parallela di Andrea Angeletti. Quest’ultimo va a riposo, mentre Ariagno si gioca la carta Scardino. La battuta dello stesso Ariagno, poi, crea il primo break per il “Bravoh!” mettendo in difficoltà la ricezione avversaria. Anche l’attacco è incerto e fatica a ritrovare il proprio equilibrio il sestetto di Angeletti, che difatti cede, nonostante riesca ad accorciare sul finale, frenato a muro e infilato da una diagonale di Scassa. Al cambio campo, il “Bravoh!” riparte forte ed allunga. Angeletti si danna l’anima in difesa, e consente ai suoi di ricucire e passare a condurre. I tempi ed i cambi fatti da Ariagno non sortiscono gli effetti voluti ed il raddoppio per il “Ti Va di Cucinare” è cosa fatta, con un attacco di Viviana Nizza, troppo lungo. Pare fatta, ma i sanbenedettini non sono squadra che molla, e difatti attende sorniona per tutta la 4ªfrazione, recuperando col servizio della Pizzato e chiudendo di slancio. Si va al tie-break e qua, a sorpresa, il “Ti Va di Cucinare”, perde lucidità dopo i primi scambi. La tensione è alta e c’è anche qualche scaramuccia in campo. Il “Bravoh!” intuisce che è il momento buono e dopo aver girato avanti, scatta a “+5”. La reazione è tardiva da parte dei sei di Angeletti, ma pur faticando, la palla finalmente buona va a Scassa che gioca sulle mani di Angeletti per il 15-12 che vale la finalissima. In parallelo, oltre il telone, il “Villa Volley” viene indirizzato su una scorciatoia, dal “Caco Verde”. Ma è il classico trucco alla Wil E. Coyote, difatti il sestetto di Sangiorgi, disegna il classico tunnel sul muro, in cui il Roadrunner guidato da Aghemo, si infila pacifico e sfugge alla sua trappola. Nella realtà delle cose, infatti, il muro rivolese è poco compatto, la difesa un po’ stenta e soprattutto, c’è grande nervosismo tra i giocatori. I villastellonesi non s’intromettono nelle questioni altrui e procedono per la propria strada, in pratica doppiando gli avversari. É un duro colpo da assorbire per il “Caco”, che peraltro la sera prima aveva vinto e in buona parte convinto, col proprio spirito battagliero; viceversa il team di Sangiorgi oggi è disunito e particolarmente falloso (anche Mennuni, che la sera prima ha duellato a distanza col poi sfortunato Lupo..). Nulla di più semplice, perciò, per il “Villa Volley”, che andare al raddoppio, sempre con amplissimo margine. Il sestetto del Rivolley, in pratica non si riaffaccia in campo e per Aghemo una qualificazione in punta di piedi e con un limitato dispendio energetico. Dispendio che viceversa è massimo per chi segue. “I Lilli” e l’ “Italian’s Got Spritz”, difatti, si affrontano in una maratona tirata e per nulla scontata. Apre bene il sestetto di Zanolli, che preme e mette alle strette i sei della Penna (sempre un po’ “impiccati” nei numeri..), ma viene riagganciato sul 19 e tutto pare riaprirsi. Ma non è così: break vincente e “+4” con cui “i Lilli” passano in vantaggio. La risposta non si fa attendere e gli “Spritz”, mettono in chiaro che non vogliono certo mollare ora. Guadagnato un buon margine, lo controllano sino al termine ed il pari è servito. Sembra definirsi il classico tira e molla dato dal “fattore campo”, poichè sebbene Penna e compagni partano in vantaggio, a metà 3°set vengono raggiunti, e dunque “i Lilli” controscattano , prendendo di nuovo quel paio di lunghezze di distacco, utili al raddoppio. Al 4°set, la stanchezza affiora, ma la gara, al posto di calare il proprio ritmo, sale di tono: il finale è incandescente (un po’ per la temperatura della palestra, un po’ per gli scambi pirotecnici), con un batti e ribatti che porta a un testa a testa tesissimo, in cui per un nonnulla, è l’ “Italian’s Got Spritz” a centrare nuovamente l’aggancio. Si decide tutto al 5°set, dove i sei di Zanolli, a dispetto dell’età, han speso probabilmente troppo, e dove il sestetto della Penna fa valere l’esperienza dei suoi componenti, mantenendo la sufficiente lucidità per girare avanti 8-5, e dunque allungare senza forzare, fino al 15-10 che vale la finalissima. Ma il 5°set, è il tema della serata, come detto, anche per il “PRO”, ed il “Derby” tra ex-Rivolley, sul campo1, mette sul piatto un grande equilibrio. O meglio, non è che paia tanto incerto l’avvio, nel quale il “Belle Chiappe 2.0” forza immediatamente il ritmo. La risposta è stentata da parte del “Vale Tutto..”, che è palesemente contratto. La tensione porta ad un nuovo break per Di Cataldo e compagni, che rimangono ad almeno 4lunghezze di distanza. Bonetto lavora il pallone, e Brino tenta di rifinire, ma c’è maggior ordine tra gli avversari, che difendono bene con la Iodice e la Catozzi. Il divario s’assesta e resta tale fino all’1-0. Si riparte, ma non sembra che il “Vale Tutto..” sia uscito dal tunnel, nè che il “Belle Chiappe 2.0” sia in grado di fuggire. Difatti, Cuccotti piazza un allungo al servizio che potrebbe essere determinante, e mandare al tappeto i sei della Mantione. Viceversa, Brino, oltre ad aver indovinato il cambio tattico (inversione con la Pozzo che va all’opposto..), si carica la squadra sulle spalle in questo frangente e ne accende gli animi. Il suo servizio ricuce lo strappo e rimette in discussione la gara. Gli scambi sono vivaci e poco alla volta il “Vale Tutto” rinviene e prende un leggero vantaggio, che pur soffrendo, sul finale conserva per un meritato pari. In avvio di 3ªfrazione, il sestetto di Di Cataldo, viene messo alle corde dal servizio della Lovera, che vale lo 0-6. Il timeout è imprescindibile, ma non è sufficiente. Il “Vale Tutto” prende coraggio, e forza su Micellone e Bonetto, che Di Cataldo dal centro non riesce a seguire senza fare una scelta. La fuga prende sempre più corpo, e un’altra tegola cade sul già ridotto e riarrangiato “Belle Chiappe”. Infatti Cuccotti si blocca (ginocchio) ed è necessario un doppio cambio, per mantenere la formazione in equilibrio. Il set è andato e Di Cataldo lo sa, perciò attende l’inizio della 4ªripresa. Qui la stanchezza inizia a farsi evidente, servono alcuni cambi per far respirare i giocatori. Tuttavia, il match resta in equilibrio, fino sul finale. Potrebbe chiudere il “Vale Tutto..”, ma la scarsa lucidità di Turello e Brino, partorisce una coppia d’errori decisivi, soprattutto poichè il 2-2 arriva sul 25-23. Tutto è rimandato al set di spareggio, che è un autentico tiro alla fune. S’avvantaggiano Di Cataldo e soci, tirando e girando 8-4. Brino è in difficoltà ed entra Turello. La situazione pare disperata, ma forse proprio per questo, il “Vale Tutto..” non ci sta a pensare su, e a poco a poco si avvicina. Il match-ball però ce l’ha il “Belle Chiappe 2.0”, ma non forza il servizio, patendo il 14-14. Dunque il braccio di ferro ai vantaggi è lungo, estenuante e psicologicamente provante, e se l’aggiudica il team della Mantione, con un Turello che si fa perdonare gli errori del 4°set, con l’ace finale su Neirotti (17-19). I giocatori hanno finito anche la riserva, ed è giusto che pur a tarda ora, si vadano a riposare: la giornata finale sarà lunga ed impegnativa, ed i loro tifosi li vogliono vedere freschi e combattivi. “For those about to rock! We salute You!”.
t.A.G.m.a.