FINTE TERZE, E PRIME CAMUFFATE

Passano più Terze che Prime, nel primo turno di eliminatorie
Le disparità tra gironi, emergono all’esordio del Playoff

Che non tutti i gironi fossero equivalenti, si poteva anche ipotizzare a priori, in quanto, sebbene lo Staff del VBN un tentativo lo compia sempre, non è facile scalare alla perfezione ciascun raggruppamento. Però, la prima giornata di playoff fa subito capire come il piazzamento, in molti di questi, non sia del tutto veritiero, nascondendo delle insidie che non possono non spiazzare, chi non ha potuto studiare a fondo le papabili avversarie. Non è il caso delle gare delle 20, che propongono scontri tra seconde, sulla carta perlomeno equilibrati. E in effetti il 1°set sul campoA, è equilibratissimo. Il Drunk Eagles, approdato alla seconda fase con il fragoroso successo di poche ore orsono, coll’#Dammelabuona, prova a prolungare la sua striscia positiva, tenendo in scacco il Mikaskano. Il sestetto sangonese, coi suoi alti e bassi, cerca a più riprese il break, con Dellutri o Vaschetti principalmente. Ma Cantini e compagni, rispondono a tono, e portano il set ai vantaggi. Qua, però, qualche indecisione è fatale per il Drunk Eagles, che capitola. É un colpo da KO, anche se non sembrerebbe. Il turnover è eccessivo forse, per consentire una replica, e poi, un filotto proprio in apertura, affossa le velleità dei sei della Cantini. Arcudi a sua volta cala, l’ansia del recupero incombe e mina le sicurezze, e così il Mikaskano si può rilassare e, sciolto, rendere ulteriormente marcato il divario, preparandosi per l’arrembaggio kamikaze al Team Pressioni. La formula al meglio dei 3set è cinica e crudele, non ammettendo errori, nè tecnici nè tattici. E l’esperto Zanin, dall’altro lato del telone, lo sa. Infatti pungola i suoi affinchè pressino il Foreverest sin dall’avvio. Giacomozzi prova a trainare i suoi, ma Claudio Giardina è attento a muro, e il fratello Alessandro elude la marcatura centrale della Napoli. Il 1°set si gioca, appunto, sui dettagli, e l’altalenare dei rossi va a loro sfavore, comportandone la sconfitta di misura. Nel 2°set, lo scoramento non è evidente, ma serpeggia, e spegne via via il Foreverest, mentre sale in cattedra il Boguz, e Guaglianone in parallela chiude anche stretto sulla Roccati. Gianfrancesco è troppo morbido, poi, e per Zanin e soci, costruire il doppio-break per il decisivo 2-0, pare fin troppo agevole, ottenendo il pass per il difficilissimo turno con lo Sta_mi. Alle 21, quindi, ecco uno dei primi risultati “ribaltati”. Certo, non proprio impronosticabile, però, viste le ultime prestazioni dell’#Dammelabuona, per Pivato l’ipotesi di potersi giocare il passaggio agli ottavi, non sembrava una chimera. Lo Scusate il Ritardo, dopo un po’ d’elastico iniziale, sembra più che in grado di gestire un break di vantaggio, e si procede vicini, con Argirò non impeccabile, ma efficace, a rispondere ad un Passos da Silva che non sbaglia un colpo. L’equilibrio è fragilissimo, e sono piccoli dettagli oltre il 20, che lo spezzano in favore dell’#Dammelabuona: prima Mastrorilli si fa ingolosire e fa interferenza aerea, su un secondo tocco, già destinato forse al cestino, sanzionato, con lo strascico di qualche rimostranza; quindi Passos da Silva, rischia la medesima infrazione, ma con palla sul nastro, e ne trae il set-ball. Lo Scusate il Ritardo si distrae con l’arbitro, e il danno è presto fatto: 23-25. Inspiegabilmente, però, al rientro in campo per la 2ªfrazione, il team di Pivato sembra svuotato. Le squadre restano appaiate solo fino al 3-3, dunque è una sequela di almeno 6errori-punto, che consegnano un break da 10 all’#Dammelabuona, che volentierissimo ringrazia Pivato e soci, che issata in anticipo bandiera bianca, soffrono atrocemente per scavallare quota 10. In pratica la neo-dottoressa Palmero e i suoi vivono di rendita fino a ipotecare il match, e possono quindi guardare già a Lunedì, in attesa di conoscere la propria prossima contendente. Intanto oltre il telone, va in scena una sfida tra “finte-seconde”. Rutti di Bosco e Te L’Appoggio non sono propriamente dei “rincalzi”, e sfoggiano mani pesanti e muri importanti, oltre a un discreto spessore difensivo. Ne nasce una gara frizzante e di livello semi-Pro. La sfida nella sfida tra Pappalardo e Marengo, compagni di club, arricchisce ulteriormente il match, come l’eterno duello bionda-mora tra la Petitti da un lato e la Colaci dall’altro. Il pubblico apprezza un match tirato nel quale il 1°set è gestito bene dai Rutti di Bosco. Nel 2°la fisicità di Pappalardo è ciò che permette alla Galantino e i suoi di ricucire lo strappo e rimandare il verdetto al 3°parziale. Qui, però, le contromisure di Zocco a muro funzionano, e la Petitti dimostra le qualità che hanno portato la canavesana a ridosso dei campionati Fipav nazionali, e nel 3° il Te L’Appoggio, progressivamente scivola indietro, lasciando ai Rutti il passaggio agli Ottavi, cui forse entrambe le formazioni meritavano d’approdare. Il playoff, però prevede una sola squadra vincente, e così è anche tra Birrafondai Paragnostici e #ACaso. Qui, il team di Bertelli, orfano del proprio front-man, e con alcuni problemi di rosa, probabilmente mette sul piatto la peggior prestazione di questo VBN. Il sestetto della Giorcelli, a sua volta privo della propria responsabile, sfrutta le insospettabili doti da regista della Rolfo per innescare la mano “ignorante” di Ferrero, che sì viene arginato qua e là dal muro di Cerrato, ma quando esce dal cono d’ombra fa male. Bresca, poi, stasera è decisamente fuori gara (peraltro per la prima volta in pantaloncini,.. questa la vera notizia!.. nda.) e accampa scusanti relativamente plausibili: «..purtroppo “qualcuno” ha deciso che stasera dovevamo giocare e ci ha avvertiti troppo tardi, e qualcun’altro era senza la propria dotazione tecnica..». Scarpe e divisa però sono solo un piccolo problema. Purtroppo, i Birrafondai, non ci credono a sufficienza, e non credono a sufficienza in sè stessi; al contrario dell’#ACaso, che grintoso e arrembante, s’intasca con margine il 1°parziale, ed ancora meglio il 2°, e da terza giustizia un’altra prima. Non riesce invece, il colpaccio ad un Ily Givo Squad, che pur con la piccola mascotte in panchina, deve soccombere al Fato che ne riduce all’osso gli effettivi. Tuttavia Codo e i suoi, non si tirano indietro, e alla fine pagano più che altro i centimetri di differenza con Pantano (peraltro stasera decisamente in palla..), e le pecche in copertura. Giocano bene comunque, i sei della Crosetto, che tengono in mano il pallino del gioco, e con la De Rosa e la D’Angelo fanno ammattire in copertura Ridulfo e Lupoli. Il 1°set se l’intasca il The Gang Bang Theory col minimo differenziale, poi nel 2° Pantano strappa e la gara praticamente non è più in discussione, come il prossimo impegno contro l’#Dammelabuona. In chiusura di serata, ci si attenderebbe qualcosa in più dalle Trombe di Falloppio, che probabilmente sbagliano formazione nel 1°parziale, pagando a caro prezzo l’errore tattico. Infatti, mentre fuori dalle mura del C.S. Ling8 gli elementi si scatenano, i sei della Rallo, non riescono a ingranare, pur restando sempre in scia della Bussola. Un blackout tra le fila del sestetto di Teglia, permette un recupero sul finale, ma Boari non è sufficientemente lucido per evitare la marcatura di Teglia: il vantaggio è della Bussola. Alla ripresa del gioco, le Trombe di Falloppio sembrano meglio disposte, e la Schiavone torna a servire Bosetti (rimasto ai margini nel precendete set..), e pare esserci margine per un recupero che porti il match al 3°set. Viceversa un buon turno in battuta di Guglielminetti, e la sua intesa con Teglia, riportano avanti i beinaschiesi. Lo schema mascherato, poi con De Tommasi fintamente in seconda linea, che sbuca all’ultimo da postoIV, è la chiave di volta, perchè spiazzando Boari, manda l’universale a concludere sempre muro-a-zero. Ed è una sentenza, come qualche colpo smorzato sul nastro di Teglia. Le Trombe di Falloppio vacillano e cedono, ed ultima prima di giornata, subiscono anche loro il destino di Birrafondai e Scusate il Ritardo, mentre meritatamente un’altra squadra camuffata da terza, la Bussola, passa agli Ottavi, dove troverà una delle squadre del gironeE, per testare la “serietà” delle “teste di serie”. Finito il diluvio, passata la tempesta, si può andare a casa a riposare, perchè per alcuni domani, sarà già tempo d’Ottavi, per cercare di stupire ancora, seppur ora in pochi, crediamo, si fideranno più dei rispettivi piazzamenti.
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